Risale all'anno 1639 dal nome Joannis Vine.Tornamira dal latino Joannem Vincentium Tornamira Baronem.
Si racconta che nella masseria Tornamira vi abbia vissuto una Baronessa negli anni successivi quando la divisa venne dotata di una prosperosa masseria edificta intorno all'anno 1644.
Tale data la si legge scolpita in una volta in pietra di un'antico portone di accesso ad un edificio con il tetto crollato da almeno 20 anni.
Tale data la si legge scolpita in una volta in pietra di un'antico portone di accesso ad un edificio con il tetto crollato da almeno 20 anni.
Ancora in alto alla finestra sovrastante il portone è possibile vedere il fregio di famiglia scolpito in rilievo.
Si dice che Tornamira è stata una masseria abbastanza popolata come lo dimostra tutto il caseggiato costituente u baghiu (corte), oggi in completo stato di abbandono e dove si possono osservare le possenti mura che in alcune parti risultano ancora resistere alle intemperie.
Al baglio si poteva accedere da due lati sempre tramite due portici uno secondario, dove è rimasto solo uo spezzone del pilastro portante il portico.
Resiste ancora in piedi il portico principale che osservandolo appena arrivatovi davanti, presenta una geometria lineare e squadrata, Nella sua parte superiore vi è come una pensilina alle quali sopra vi si poggiava una base in marmo costituente il calpestio di un balcone oramai crollato.
La Masseria era anche dotata di un luogo di culto, una cappella di piccole dimensioni che fu oltretutto punto di riferimento per le attività ecclesiastiche della popolazione di Grisì.
Nell' altare centrale si racconta vi era un favoloso dipinto ritraente la Madonna, quest'ultimo negli anni di declino della masseria e della cappella stessa venne derubato da ignoti.
La ceppella purtroppo vittima dell'incuria ed abbandonata a se stessa oggi si presenta in completo ingiustificato stato di abbandono come lo si può osservare nelle foto riportate.
Alcuni particolari dei decori segno che un Tempo la cappella si presentava di modesti accorgimenti.