A tavola questa volta con una contadina ricetta dove viene usato il finocchietto selvatico "u finocchio sarvaggiu".
Alla genuinità della natura si unisce la semplicità di una ricetta contadina a volte definita povera ma ricca di vitamine come quelle contenute nelle lenticche e nel profumatissimo Finocchetto selvatico "ru Castiddazzu", ru Strasattu, ra Cammuca tutte contrade dell'agro di Grisì.
Marzo, Aprile, Maggio, questi i mesi migliori per trovare i teneri germogli sbucciati dai legni della scorsa stagione che nelle attese giornate di bello si vedono lanciarsi verso l' oramai cielo di colori primaverili, infatti questa pianta riesce a raggiungere anche altezze di quasi due metri.
Ai suoi piedi, nel ceppo, tra la fresca erbetta oramai cresciuta si possono tagliare i nuovi e teneri germogli di finocchetto selvatico che ripulito dai rametti piu esterni si presenta come lo si vede nelle foto riportate.
Svariate sono oramai le ricette che riportano questa pianta come ingrediente più o meno complicate, Buongiorno Grisì in questo post cercando di risaltare la semplicita della umile e comune vita di Grisì vi dascrive una semplice ricetta come segue:
Pochi gli ingredienti da usare e con dosi a discrezione di chi cucina: Appena in ebollizione l'acqua nella pentola che si userà per la cottura della pasta, vi si buttano, tagliati a pezzetti i rametti più chiari e teneri accompagniati ovviamente anche da quelle che sono le foglie se cosi si possono chiamare visto la loro particolare forma.
Nel tempo che la pasta venga cotta si frullano le lenticche che prima erano state cucinate in modo da renderle come una pasta omgenea magari condite con delle carote lesse o anche dei borlotti se si vuole; il sale al palato!
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