domenica 17 gennaio 2010

Grisì è il "K'rusìn" di cui si parla nel 1327.

..."La finayta di lo fego de Desysa con lo fego de lo Lavaturi e in questo modo incomenza de li serri sotto certe pietre et cala per il ritto et nexi ad certti rovetti sotto de li quali ci è un palmento et di la sindi va a la fontana de la vacante,et de poy cala yuso et va per uun certo limito chi pare pocu et ci e come  uno violo et de la cala et va fino a la via, et poi si mette et va per sotto lo serronello et poi va rittu et nexti a la portella ch e la via chi cala alu lavaturi jusoet poi si mette a li serra serra ......" Qusta un'antica descrizione scritta in basso latino di un documento del 1546 dove veniva delimitato a parole il confine di un determinato limite di un feudo al tempo chiamato "divisa". Queste descrizioni che prendono il nome di toponimo, (conservate negli archivi storici regionali provinciali e locali), ancora oggi  in alcune parti coincidono con i medievali confini, infatti in questo caso di descrizione che interessa naturalmente il territorio di Grisì e nello specifico dell'estesa divisa medievale: la masseria Disisa, che nel secolo scorso viene riportata come Disisa Cassaro.
Essa negli antichi toponimi indicata come "La divisa Desise" dalle desrizioni si apprendeva che era molto vasta e prossima al Grande Bosco di Partinco, inoltre sempre nalla mettà del 1500 l'attuale feudo Strasatto, a sud di Grisì, ne faceva parte. Mentre ad occidente si descrive che confinava con  un'altro feudo detto divisa Hendulcin e il casale Desise quasi certamente si trovava nella parte occidentale della divisa quindi in una posizione del tutto diversa dall'attuale masseria Disisa Di Lorenzo.
Da un altro toponimo della stessa area, e molto antecedente a quello prima accennato risalente al 1327 (epoca araba) si parla di un luogo chiamato Currusyn (in latino) o k'rusìn (in Arabo) sito certamente in stretto rapporto con l'attuale toponimo Grisì.

In seguito Buongiorno Grisì vi parlerà del grandeBosco di Partinico  che è affine a Grisì, di la Kambuca; poi comincerà a raccontarvi del grande guerriero alemanno Asdrubale.

mercoledì 13 gennaio 2010

OKKIO ALLA NORMATIVA!!!!!!!!

Dal 1° gennaio 2010 tutte, e dico TUTTE, le nuove costruzioni, destinate a qualsiasi utilizzo, dovranno garantire un minimo di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili!
E si! è proprio così, avete capito bene! Il Governo di fatto aveva prima fissato questa scadenza per il 1° Gennaio dello scorso anno, ma ha al tempo stesso deciso di prorogarla a partire dal primo giorno di quest'anno.
Per le nuove costruzioni residenziali, ogni unità abitativa dovrà essere dotata di un impianto in grado di garantire un minimo di produzione pari ad 1kw, mentre per le nuove costruzioni destinate ad un uso industriale, disuperficie non inferiori a mq 100, il minimo diventa 5kw.
I Comuni hanno avuto tempo fino al 1° gennaio 2010 per inserire nei propri regolamenti edilizi l’obbligo di dotare le unità abitative e gli edifici industriali di nuova costruzione di impianti di energia da fonti rinnovabili in grado di garantire tale produzione.
Clicca  QUI per saperne di più con maggiori dettagli!
Alla prossima!

sabato 2 gennaio 2010

Il pranzo Biologico, tipico a Grisì per Capodanno.



Buongiorno Grisi,PUÒ non fare a meno di descrivere un pranzo all'insegna del tipico e biologico in questo caso del Capodanno, con i piatti che tradizionalmente si preparano. Chi non mangia bene per il Primo dell'Anno? Specialmente in Italia, Soprattutto in Sicilia.

A Grisi si rispetta ancora la locale tradizione culinaria, infatti, tutti in famiglia si adoperano per la buona riuscita del pranzo di Capodanno. Tanti sono i particolari e dettagli presi in considerazione à cominciare dall'ambiente in cui tutti i commensali prenderanno parte al pranzo, che viene scaldato di buon'ora, con il calore emanato dalla combustione di ceppi di vite vecchia di almeno un  venti anni  chiamati in dialetto locale "i zuccareddi",in una stufa o camino riaccesi per l'occasione, e al momento opportuno, la brace (u luci) servirà per grigliare o arrostire il secondo piatto.
Altro dettaglio importante la tovaglia con la quale si apparecchia la tavola, rigorosamente di colore rosso, ricamata a mano, magari dalla bisnonna, facente parte della dote che si ricevette all'epoca del matrimonio, ricami che si riferiscono al periodo storico in cui sono stati eseguiti, Di immenso valore specialmente affettivo, quindi, utilizzata solo nelle grandi occasioni, come questa.
Gli antipasti vengono preparati con il massimo della cura e delle attenzioni utilizzando

principalmente prodotti tipici provenienti sia dalla privata campagna appena raccolti se di stagione, che sotto forma di conservazione. Il tutto facendo riferimento alle ricette tramandate in generazione in generazione.
Nella foto Un'immagine di Filetti di Melenzane (Milinciani signorine) Rigorosamente coltivate nella terra di famiglia e conservate sotto aceto, con aceto prodotto in casa da vino di uve Catarratto, condite con olio extravergine di oliva e peperoncino a pezzi (Pipareddu).

ecco (L'Alivi nivuri à passuluna) Le olive nere "di grandi dimensioni" (Minni ri Vacca), preparate appena mature e dopo stese ad asciugarsi al sole di ottobre che a Grisi sà essere abbastanza caldo, e poi salate e messe sotto olio extra vergine per poi finire in queste tavole.
Non possono mancare le bruschette di pane, prodotte nel vecchio forno della casa di campagna, condite con gli ultimi pomodorini Raccolti Nelle rimanenti piante (n'cannate) Aggrappate ai tutori di canna che le sostengono in alto fino al tardo dicembre, accompagnate dai formaggi ................