domenica 1 novembre 2009

Grisì nella Valle del Belice.

Buongiorno Grisì tra le ricerche eseguite non può fare a meno di descrivere con un accenno un’altra valle di cui la piccola Grisì e stata considerata facente parte;
 che è la VALLE DEL BELICE (area in rosso nella cartina),famosa purtroppo per il catastrofico terremoto che ha coinvolto l’intera area della Sicilia occidentale questa valle dal punto di vista sismico giace sul segmento centrale della Catena a pieghe e falde, siciliana, che secondo studiosi (Mazzoli et al.,1994) potrebbe essere il risultato post-collisionale della convergenza tra le placche dell’Europa e dell’Africa.


La Valle del Belice era considerata fino al terremoto del 1968 una delle cosiddette “aree asismiche” e di conseguenza urbanizzata con strutture fatiscenti ed edifici incapaci di resistere alle sollecitazioni meccaniche di un terremoto.
Eppure, in passato erano accaduti eventi sismici, riferiti da dati storici di sismi di mediocre entità avevano interessato la Sicilia occidentale ed aprendo la strada al “grande evento”. A partire dal 1259 al 1823 quando un terremoto causò gravi danni a Palermo interessando anche l’area che comprende Grisì, venne danneggiata l’intera costa settentrionale della Sicilia.
Anche a Corleone forti scosse si susseguirono dal 18 al 22 aprile 1845, e, un lungo e molto intenso periodo sismico, da aprile a dicembre 1876, le cui scosse più intense (25 maggio e 10 giugno) furono sentite a Bisacquino,Campofiorito, Roccamena, Piana degli Albanesi, Marineo, Mezzojuso, Prizzi e Palazzo Adriano.

Nel 1968, avvenne l’evento della Valle del Belice.....
......che causò quasi la completa distruzione dei centri abitati di Gibellina, Salaparuta, Montevago, e notevoli danni in numerosi alri centri fino ad arrivare a Grisì.
Solo da questo momento, si considerò la Valle del Belice, come una delle più importanti regioni sismiche della Sicilia occidentale.

Tutto inizia il 15 gennaio 1968 , e si caratterizza da sei principali shock con magnitudo compresa tra 5 e 5.4, materializzando l’evento sismico più forte registrato nella Sicilia occidentale in tempi storici.
Le posizioni epicentrali si distribuirono entro un’area di 550 km 2 .
Oggi a parte i terremoti distruttivi del Belice (1968) e di Palermo (1726, 1940), la sismicità della Sicilia occidentale è caratterizzata da sequenze di eventi con moderata intensità, individuata e delimitata con delle zonazioni sismogenetiche, noi siamo interessati dalla zona del settore più a nord (area di Corleone-Grisì, ZS 77a) e si manifesta con sequenze sismiche di bassa energia.
Facendo riferimento alla cartina che segue troviamo collocati graficamente eventi sismici del nord-ovest di quest’area sono anche ubicati il terremoto del 20 novembre 1954, evento principale del periodo sismico che ha interessato il territorio di Grisì, e quello del 15 gennaio 1956 (Io = V). Altro antecedente evento si è verificato nella zona di Camporeale il 3 dicembre 1909 (Io = V). Più a sud, l’area della Valle del Belice rappresenta il tipico esempio di zona riconosciuta sismica solo in seguito ai terremoti del 1968.


Oggi a distanza di 41 anni diversi paesi coinvolti sono stati dislocati e ricostruiti, altri rifatti sul posto e altri ancora nelle aree più distanti dall’epicentro convivono paradossalmente ancora oggi con famiglie in attesa di avere finanziato il progetto di ricostruzione della propria casa fra cui ne rimane purtroppo protagonista anche Grisì.

Alcuni dati e immagini sono stati rilevati come base di spunto da pubblicazioni di:
-Dipartimento di Scienze Geologiche, Università, Catania
- GNDT c/o Istituto Internazionale di Vulcanologia – CNR, Catania

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