lunedì 28 dicembre 2009

Bruciuluna pasta ri casa alivi nivuri e tipici dolci sicilia. BUONGIORNO GRISI'!!


Lasagni, pasta ri casa, brusciuluna, pisci a tutti li maneri, sfinciuni, sardi, sarduzzi salati, alivi nivuri, pumaroru siccu, fettini panati, nuci e nuciddi, dolci ri tutti li tipi, dolci siciliani fritti, cucciddata, panettoni culi passuluna e senza passuluna, zuccaru a velu puru 'nta li capiddi, cucciddata, viscotta sicchi e frischi, pan di spagna cula crema 'nta lu menzu, crema mmiscata culu cafè, culu zuccaru, culu cacau, culu ciccolatti, culu ca brucia, Auguri pi tutti, ama gghiri na chissu e nna chiddu a farici l'Aguri, amunì muvemunni, na chissu però ci amu sulu siddu prima veni iddu sinnò nenti! a chissu ci facemu u regalu picchì l'annu passatu nnu fici iddu! A chissu un pinzamu mancu pi li sò figghi, picchì li mi figghi unn'annu ricivutu mai nenti!?!?!?!?!?!?!?!?!
Menu mali 'nca Natali passò!
Questo potrebbe essere un quadro del Natale appena passato, non solo a Grisì, ma dappertutto, in ogni dove?
Secondo me è sempre lo stesso quadro, sempre lo stesso pittore, sempre la stessa cornice, sempre lo stesso soggetto inquadrato!!!!
Per coprire questo solito ed invariato aspetto della vita sociale di ognuno di noi, inganniamo noi stessi dicendo che è uno spunto per riunirsi tra le famiglie, tra amici, tra parenti vicini e lontani, con chi non si vede da tanto tempo (magari nascondendo talvolta il perchè non ci si vede da così tanto tempo).
E' brutto a dirsi, ma senza mangiare difficilmente ci si riunisce.
Mi ricordo, da piccolo, che le visite erano qualcosa di molto naturale.
Andare a far visita ad un amico o ad un parente era un obbligo proveniente dal cuore, dal piacere personale dovuta ad una esigenza della coscienza. E' solo durante la visita che ci scappava magari la mangiata, con quello che c'era in casa.
Ci si fermava anche se da quella via si passava per caso, in qualunque momento, a qualunque orario, si aveva sempre qualcosa da dire, e non c'erano molti argomenti di cui parlare.
Il tempo passa e talvolta ci illude che più passa più si possa trovare maggiore benessere.
Al contrario!
Le visite si fanno per obblighi tradizionali e previa telefonata, con la pretesa che la stessa visita venga al più presto ricambiata, altrimenti ci salutiamo solo quando ci incontriamo per strada o da altre parti. Qualche volta è sufficiente la sola telefonata, senza l'obbligo morale della visita, per sentirsi a posto con la propria coscienza, e quindi per poter giudicare l'altro che non ha fatto altrettanto! Oggi con gli sms abbiamo trovato il modo per sostituire anche le telefonate. L'SMS è concreto, è immediato, consente all'altro di replicare magari con lo stesso sms con cui è stato contattato, se ne scrive uno per molti, in trenta secondi, per i più lenti, si salutano minimo duecento persone alla volta.
Che meraviglia! Non ho l'obbigo di vederti, nè di sapere quello che fai, nè se hai da raccontarmi quello che mi sono perso della tua vita, non ho neanchè l'obbligo di ascoltarti, nè di sentire la tua voce. Che meraviglia tutto questo per sentirmi lo stesso a posto con la mia coscienza!

NON CI SI PARLA PIU'!
"uella! Comu semu!", "semu cà puru pi stu Natali! e Tu?", "nca natrannu passò e semu cchiù vecchi", " nca cam'affari! Chi mi cunti", " tuttu vecchiu e nenti ri novu", " nca sempri ddà am'addari", " na rota è! Pi tutti", "ma veru!", "amunì! Bon Natali e bon annu siddu unnì viremu cchiù!", " grazzi e attrentanti!".
E la cosa si ripete con tutti gli altri, come se fosse un vecchio nastro che si rimette indietro e lo si ricicla anno per anno, per tutte le occasioni di festa e SOLO PER LE OCCASIONI DI FESTA!
Un tuffo nel passato è quello che ci vuole in queste circostanze! A me aiuta molto a rilassare il cuore anche con un pò di commozione personale!
Mi ricordo, anche se i miei personali ricordi si fermano all'età di dieci anni, ma sono molto marcati e bene impressi nella mia mente, che i mieni nonni paterni, tutte le volte che mi vedevano, avevano sempre qualcosa di nuovo da raccontarmi, specialmente mio nonno Piddu, che mi faceva sedere 'nto vanchiteddu (lo sgabello costruito apposta per me piccolino) per raccontarmi magari il seguito di quello che aveva cominciato la volta prima. Ed io rimanevo incantato, non solo io, ma anche me cumpari Giuseppi ri me ziu Binirittu (mio compare di mio zio Benedetto). Che meraviglia.
Mi ricordo sempre a qull'epoca (parlo di più di tren'anni fà) che era sempre una festa andare a trovare qualcuno, ed era una festa quando qualcuno veniva a trovarci. Durante la visita si aveva sempre qualcosa da offrire, senza avere, confronto ad oggi, niente o quasi niente.
Oggi quasi quasi, anzi togliamo il quasi, è un vero e solo fastidio! E per svariati motivi legati al fatto di non saper più godere del nostro tempo che continua a esserci donato sempre allo stesso modo di una volta!
Natali cula panza china e lu cori vacanti?
Scusate la malinconia!!!
AUGURI A TUTTI E ANCHE A ME!

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